mercoledì 21 novembre 2007

L'uomo che raccoglieva storie



L'uomo che raccoglieva storie
di Vincenzo Pastore

Un uomo silenzioso cammina sulla riva. Nessuno gli fa caso. E' alla ricerca di qualcosa dimenticato da tempo. Qualcosa che è andato perduto e che non appartiene a lui, ma forse a noi.

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1 commento:

esocreativo ha detto...

A metà strada tra un romanzo e una raccolta di poesie. A meta' strada tra le cose dette e quelle da dire. Lungo quella strada, tutto quello che ci lasciamo dietro. Gli oggetti raccolti e le vicende narrate dal protagonista mettono in scena personaggi che hanno deciso di fare i conti con la realtà che li circonda: una scelta che li porterà a confrontarsi con la complessità dei rapporti umani, esplorata in tutte le sue sfaccettature. Storie di amori che nascono e che muoiono. Affetti che non hanno futuro proprio per mancanza di amore. Grandi amicizie. Una sensibilita' del protagonista che lo soffoca tra quegli stessi oggetti. Storie raccontate dai pensieri di Andrew, il protagonista, che diventano delle istantanee di quei momenti. Quello che emerge e' la difficoltà dei protagonisti a relazionarsi, ad accettare i propri sogni e i propri desideri o di affrontare le proprie paure. La struttura narrativa e' volutamente esile in quanto rappresenta un sussurro, una parentesi tra il caos di tutti i giorni. Il tempo si rallenta. Un romanzo per chi ha voglia di ascoltare un sussurro e non un grido.